venerdì 6 giugno 2008

INTRODUZIONE

Fra il marzo e l’aprile del 2007 abbiamo compiuto, insieme ad altri studenti dell’università di Parma, un viaggio di studio nella Repubblica Popolare Cinese, propostoci dalla prof.ssa Eva Coisson.

Accompagnati dai professori Su Rongyu direttore generale del centro COSSOCH di Beijing e dal prof. ……. della Peking University di Beijing abbiamo effettuato con un gruppo di studenti della Facoltà di Archeologia della Peking University, campagne fotografiche che hanno avuto come oggetto, alcuni dei principali siti di forte interesse storico - architettonico della Provincia dello Shanxi.

Nel corso del viaggio di istruzione abbiamo potuto, grazie all’aiuto del prof. Jinsheng Li, condurre i rilievi di alcuni complessi residenziali della antica città di Pingyao, della quale abbiamo avuto modo di conoscere l’impianto urbano e di acquisire notizie di carattere storico.

Di ritorno dalla Cina sulla base dell’interesse suscitato in noi dalla realtà osservata, abbiamo sottoposto ai professori Eva Coisson e Carlo Blasi l’ipotesi di sviluppare la nostra tesi di laurea su una parte significativa di ciò che avevamo avuto modo di conoscere, ricavandone un incoraggiamento di cui siamo loro grati.

Le ragioni della nostra scelta sono riconducibili essenzialmente a quattro fattori.

Durante i sopralluoghi condotti in occasione dei rilievi, ci siamo resi conto che un porzione di isolato della città di Pingyao, precisamente il quartiere del Tempio del Dio Fuoco che si trova delimitato dalle tre strade: via Tempio del Dio del Fuoco a sud, via del Tempio Guan Yu a ovest e via del Tempio Wudao a nord, evidenziava una situazione di degrado, pur in presenza di una densità abitativa superiore a quella registrata in tutte le città visitate in precedenza. L’estremo contrasto fra la quantità delle persone che vi abitano e le condizioni delle strutture che le ospitano ci ha colpito, e ha provocato in noi il desiderio di riflettere sul modo con cui affrontare un razionale recupero degli immobili osservati.

Il secondo motivo di interesse suscitato in noi dalla visita al quartiere sopra indicato, è stato determinato dagli aspetti fortemente contraddittori che abbiamo registrato fra l’isolato in questione e le zone immediatamente limitrofe.

Infatti, mentre nell’area circostante sono già stati sviluppati interventi di restauro orientati ad un incremento del turismo, effettivamente riscontrabile in termini positivi, nell’isolato su cui abbiamo posto la nostra attenzione sono visibili i segni di un ritardo che compromette perfino la vivibilità dell’area da parte dei residenti.

Una terza ragione di curiosità è emersa dalla tipologia di edifici che ci siamo trovati di fronte. Essi fanno parte di un contesto che ha connotati di grande omogeneità al punto che sono parte integrante dell’insieme definito patrimonio dell’umanità dall’UNESCO già dal 1997.

Infine, durante i rilievi condotti sull’isolato, ci siamo resi conto che sarebbe stato possibile applicarci con qualche probabilità di successo a una ipotesi di restauro e riuso utilizzando il bagaglio di conoscenze acquisito durante il nostro percorso di studi.

Per tutte queste ragioni, abbiamo poi provato a tracciare un programma di ricerca, che si è sviluppato tramite la consultazione di testi e documenti, anche fotografici, a cui abbiamo avuto accesso nonostante difficoltà di ordine linguistico e di reperimento, la rielaborazione dei rilievi effettuati in loco, una attenta riflessione sui problemi della tutela e dello sviluppo nella antica città di Pingyao, e la produzione di elementi di progettazione preliminare connessi alla conservazione e alla riutilizzazione del complesso residenziale sito in via del Tempio del Dio del Fuoco n. 7.